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CarSafe: siamo grandi e veloci
CarSafe è la nuova rete di carrozzerie nata a gennaio di quest’anno

CarSafe: ecco l’intervista a Massimo Foghinazzi, amministratore e responsabile del network.

CarSafe è la nuova rete di carrozzerie nata a gennaio di quest’anno dall’acquisizione del network di Carglass®, che a sua volta nasceva, sempre per acquisizione, del gruppo EuroCar Point.

Filo conduttore di tutti questi passaggi è Massimo Foghinazzi, attualmente amministratore e responsabile network di CarSafe, con il quale abbiamo cercato di capire i progetti di questo nuovo player, ma anche il futuro della carrozzeria con il punto di vista di chi, da quasi vent’anni, ha sposato la via del network e della collaborazione con il mondo dell’industria e della canalizzazione.

Iniziamo dalla fine, cosa differenzia CarSafe sul mercato?
Iniziamo con qualche punto fermo. A mio avviso il futuro dell’autoriparazione vedrà sempre più protagonisti i network di riparazione. Se un tempo erano i singoli artigiani sul suo territorio a giocarsi la partita, oggi la partita è tra network e in futuro lo sarà sempre di più. Poi, come in passato, non è detto che tutti avranno modelli vincenti, ma il campo di gioco sarà per forza quello.

Quello che differenzia CarSafe sono proprio le fondamenta su cui è stato costruito il network, che risale al 2009 con la nascita di EuroGlass Service all’interno delle carrozzerie e che poi, nel 2012, ha “partorito” EuroCar Point. Questa realtà è stata poi ceduta nel 2017 a Carglass®, perché la multinazionale voleva entrare nel mondo della carrozzeria. La differenza rispetto al mercato sta nel fatto che 180 carrozzerie, che nel 2009 erano nel progetto EuroCar Point, oggi sono ancora nel network quindi c’è una storicità e un percorso che è cresciuto attraverso aspetti importanti, come l’etica, il lavoro di squadra e l’efficienza, che sono i nostri pilastri fondanti. Dei valori che sono legati tra loro in maniera indissolubile. Se non sei efficiente, infatti, non stai in piedi, ma non basta, perché per esserlo devi saper lavorare eticamente in una squadra. Il mix crea il successo, non solo nel mondo carrozzeria: è una ricetta che funziona per tutti. Se non impari a essere professionale, etico e serio, facendolo insieme ad altri, al giorno d’oggi è difficile avere successo. La differenza sta nel mercato, se un tempo questi valori erano richiesti alla singola carrozzeria sul suo territorio, oggi è necessario garantirli a livello nazionale.
Noi siamo partiti dal lontano 2009 con questi tre tasselli, efficienza, etica e lavoro di squadra, che io predico ancora oggi. Oggi con l’esperienza che ho alle spalle, 12 anni di network, sto vedendo che questi principi hanno fatto crescere le aziende che ci hanno creduto e sia noi che loro stiamo ancora crescendo. Anche le carrozzerie che non ci sono più, cioè quelle che non hanno aderito a Carglass®, hanno poi aderito ad altri progetti di network, per dire che la strada era giusta. Il network porta naturalmente a una evoluzione della carrozzeria da artigianale a industriale.

Oggi facciamo la differenza grazie al concetto di squadra allargata a tutta la filiera riparativa: le case auto, le flotte, le multinazionali di prodotti vernicianti, le assicurazioni. Insomma, tutti soggetti che dobbiamo necessariamente coinvolgere nella nostra squadra come partner del nostro progetto. Oggi abbiamo alcune case auto che sono partner diretti, in altri casi abbiamo grandi concessionari sul territorio, oltre ad accordi con le principali multinazionali di vernice, proprio per cercare di lavorare in squadra portando i concetti di squadra, etica ed efficienza a tutti livelli.

Il vostro gruppo nasce da un progetto lontano. In cosa si differenzia quest’ultimo cambio societario rispetto all’esperienza EuroCar Point e Carglass®?
In EuroCar Point la differenza è stata data dal fatto che siamo partiti da zero, quindi c’è stato un lavoro di coinvolgimento delle carrozzerie più importanti del mercato, che non era scontato. Con EuroCar Point abbiamo costruito lo “zoccolo duro” del network. In un percorso ideale con una scala da 0 a 100 possiamo dire che, nonostante i grandi successi, il progetto EuroCar Point è arrivato a 30, che comunque è stato un ottimo risultato. Quando abbiamo ceduto il marchio e il network a Carglass® lo abbiamo fatto perché non c’erano conflitti di interesse. Il gruppo Belron® non doveva vendere nulla, ma voleva solo espandersi nel mondo carrozzeria, quindi anche dal punto di vista etico ci è sembrata un’ottima opportunità.
L’unica pecca dell’esperienza con Carglass® è stata, forse, un’eccessiva burocratizzazione.

Abbiamo fatto fatica perché in una multinazionale è più complesso interagire con processi operativi complessi che, di fatto, rallentavano lo sviluppo.
La carrozzeria ha bisogno di rapidità. Io sono solito dire che oggi non è più il pesce grande che mangia il piccolo, ma quello veloce che mangia il lento. Da questo punto di vista la macchina multinazionale era troppo grande.
Sono partito dalle criticità, ma in realtà l’esperienza Carglass® ha avuto anche molti aspetti positivi. Proprio l’essere un contesto multinazionale ci ha permesso di crescere in molti processi, creando sistemi e automazioni che un tempo erano impensabili, ma soprattutto abbiamo stretto rapporti con le maggiori compagnie assicurative, che ancora oggi sono patrimonio del gruppo. Diciamo che con Carglass® nella famosa scala da 0 a 100 siamo passati da 30 a 60.
Poi Carglass®, per motivi di strategie internazionali legate a logiche finanziarie, ha deciso di abbandonare tutti i settori che non fossero il cristallo e questo ha portato alla nascita di CarSafe.

Quindi la principale differenza rispetto al passato è che CarSafe parte da 60 e non da zero e può beneficiare dei lasciti delle esperienze precedenti: le convenzioni, gli strumenti operativi importanti, la squadra e l’informatica di Carglass®. Il tutto con un gruppo nazionale che può contare sull’esperienza e la velocità che erano più tipiche di EuroCar Point. Tra i vantaggi maggiori, però, vedo soprattutto il fatto che siamo tornati a coinvolgere le carrozzerie all’interno del progetto, cosa che con una struttura multinazionale alle spalle era più complessa. Oggi siamo un pesce grande e veloce.

I grandi gruppi, però, suscitano sia entusiasmi sia critiche…
Generalmente si critica ciò che non si conosce bene. Una delle nostre caratteristiche, da sempre, è che abbiamo sviluppato un network senza essere mai in conflitto di interesse. A differenza di molte altre esperienze, dalle compagnie ai produttori di vernici, fino al noleggio, dietro alla creazione di un network c’è sempre un secondo fine, legittimo per carità, ma spesso in contraddizione con lo scopo del carrozziere. Noi siamo valutati e possiamo avere successo solo ed esclusivamente se siamo in grado di portare business a valle, cioè conquistare quote nel mercato della riparazione. Diciamo che il nostro modello non è funzionale ad altri interessi, perché noi non vendiamo niente.

Il nostro obiettivo è riqualificare la professionalità del lavoro del carrozziere che è stato per anni martoriato e discriminato ed erogare un servizio di eccellenza ai nostri clienti garantendo qualità, controllo dei costi e annullamento delle frodi.

Eppure, il progetto Carglass® fu criticato proprio per i costi di gestione. È cambiato qualcosa sotto questo profilo?
È cambiata completamente la formula di affiliazione: siamo passati da un contratto di 36 pagine a 12 pagine. Un contratto più leggero, che contiene comunque una parte di rispetto delle regole, ma al cui interno non esiste più la parte onerosa che chiedeva Carglass®. Abbiamo riequilibrato l’offerta anche perché non bisogna dimenticare che tra i soci fondatori c’è la famiglia Mucciante, che da due generazioni lavora nel mondo della riparazione e la famiglia Lercari che da tre generazioni opera nei servizi al fianco delle maggiori compagnie assicurative.

Tuttavia, proprio AutoSicura è forse, dopo Car Clinic, la più grande “carrozzeria” d’Italia con centri di proprietà, non è un problema per gli altri associati?
Assolutamente no. Il gruppo AutoSicura si articola in 15 strutture che fanno tutte parte di CarSafe. Avere delle carrozzerie di proprietà, che lavorano per il gruppo, ha permesso di travasare al gruppo tutti gli accordi che aveva già questa realtà. Inoltre, la partecipazione diretta dei soci al business rappresenta un grande valore di garanzia per chi aderisce al network, perché se c’è un problema di inefficienza nel processo di gestione del sinistro, questo lo paga anche la proprietà, che ha tutto l’interesse a mantenere efficienti le sue imprese.

Possiamo dire, quindi, che c’è una convergenza di interessi tra soci e affiliati. Inoltre, ritengo che essere direttamente impegnati nel business della riparazione rappresenta una garanzia anche per i partner e i fornitori, perché hanno un network dove all’interno ci sono carrozzerie di proprietà. Questo fatto ha come conseguenza una maggiore stabilità nel tempo e una solidità impareggiabile, perché nessuno mette a rischio la propria credibilità in un progetto dove è anche direttamente coinvolto.

Ad oggi quante carrozzerie fanno parte del vostro network e quali sono i vostri obiettivi?
Siamo partiti a gennaio con 245 carrozzerie in tutta Italia (230 strutture + 15 di proprietà). Oggi siamo a 295 grazie all’ingresso di 50 carrozzerie che riteniamo essere di ottima qualità. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a 500/600 strutture nel più breve tempo possibile, operando come abbiamo sempre fatto: tutte le carrozzerie sono visitate, qualificate e devono garantire professionalità.

Ovviamente analizziamo approfonditamente anche l’aspetto della mentalità: la disponibilità a lavorare in squadra in modo etico per raggiungere l’efficienza è un prerequisito fondamentale. Come si vede i nostri valori tornano sempre.

Una delle caratteristiche del vostro gruppo originale EuroCar Point era di aver certificato la rete con la ISO:9001. Questo progetto sarà ripreso?
Credo non sia più al passo coni tempi. Rispetto ad allora, infatti, oggi esistono impegni legislativi da ottemperare maggiormente per riparare i veicoli e la certificazione di processo è andata via via snaturandosi.

Abbiamo molto più a cuore, invece, la formazione, che in questo periodo è diventata fondamentale per poter continuare a operare in un mondo sempre più complesso: la tecnologia sulle auto aumenta in maniera esponenziale ed è indispensabile che le strutture diventino rapide ed efficienti nell’adattarsi alle nuove esigenze riparative.
Tuttavia, non abbandoniamo del tutto l’idea di certificare in qualche modo le strutture, solo che punteremo a delle certificazioni ambientali, proprio perché abbiamo a cuore l’etica del nostro lavoro.

Avete altri progetti in cantiere?
Tra le varie iniziative imminenti c’è anche il progetto grandine con Soluzione Grandine, che stiamo presentando proprio in questi giorni. Si tratta di un progetto per riportare un’equa distribuzione degli utili sui danni da grandine. Dare alle compagnie e all’automobilista un giusto prezzo grazie alle metodologie a freddo, ma distribuire equamente gli utili di questa riparazione ai professionisti e alle carrozzerie, quindi anche qui sinergie.

Possiamo proporre questo progetto perché abbiamo 300 strutture, che gestiscono i sinistri tutto l’anno e non solo quando c’è un evento di grandine. Questo permette di fornire delle garanzie al cliente molto diverse rispetto a quelle che può garantire uno specialista che ha comunque necessità di appoggiarsi a una struttura per realizzare l’intervento. Con questo progetto, dunque, contiamo di riportare al centro la carrozzeria che, a questo punto, è responsabile dell’intervento sotto ogni punto di vista.

Oggi sta crescendo il numero e il peso dei network di riparazione. Perché una carrozzeria dovrebbe scegliere voi?
Personalmente ritengo che da qui al 2025 i giochi saranno fatti e il mercato sarà per la maggior parte gestito da network. In questo contesto, quindi, aumenterà la concorrenza tra gruppi, il che sarà un fattore positivo, perché la concorrenza fa bene all’efficienza e al servizio al cliente. Diciamo che è uno stimolo a fare meglio.

Tuttavia, penso che oggi siano più gli altri che dovranno recuperare, perché nella famosa scala da 0 a 100 se noi siamo partiti a gennaio da 60, e siamo già cresciuti, probabilmente gli altri sono ancora sotto al 50. Dalla nostra, inoltre, abbiamo l’esperienza di un percorso di oltre un decennio. Gli altri, invece, sono partiti dopo e a mio avviso devono ancora crescere e strutturarsi.

Se è vero che i network sono sempre più gestiti da società è anche vero che il mondo della carrozzeria è sempre stato caratterizzato da un forte associazionismo, anche attraverso i consorzi. Come vede l’evoluzione di questa attività?
Le associazioni possono sempre far bene, però una cosa è fare impresa e business, un’altra è fare associazionismo. Oggi vediamo anche associazioni che vogliono fare business, ma a mio avviso allora dovrebbero essere chiare e diventare imprese, altrimenti si creano contraddizioni e forse conflitti di interesse.

C’è poi un altro aspetto che vorrei sottolineare. Capita che alcune associazioni e consorzi lavorino contro le compagnie assicurative, ed è un aspetto che reputo folle nel 2021. Noi carrozzieri dobbiamo capire che abbiamo una fortuna: lavorare per le compagnie assicurative. Se ogni preventivo di riparazione dovessimo farlo direttamente all’automobilista cosa succederebbe? A che tariffa lavoreremmo? Oggi la compagnia paga i danni per un cliente che non sborsa una lira. Considerando che in media circa il 70% del fatturato di una carrozzeria è pagato dalle compagnie mi sembra folle andare contro il nostro miglior cliente pagatore. Bisogna ricercare delle partnership, poi l’associazionismo deve fare politica, e guidare i propri interessi in un percorso che non è legato al business, ma ai diritti.

Noi, invece, vogliamo parlare di business, perché alla fine credo che il nostro ruolo è, e sarà sempre, solo quello di portare vantaggi economici ai nostri associati e ai nostri partner. Sono queste, dunque, le basi su cui è nata CarSafe ed è questa la via che vogliamo perseguire.

Fonte: https://www.carrozzeriaautorizzata.com/approfondimenti/1456/soluzione-carrozzeria-siamo-grandi-e-veloci

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